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Lo Château Malescot Saint-Exupéry produceva vino già all'inizio del XVII secolo. Fu chiamato per la prima volta Château Malescot quando Maître Simon Malescot, Consigliere del Re presso il Parlamento di Bordeaux, lo acquistò nel 1697.
Poi, nel 1827, fu il turno del Compte de Saint-Exupéry di possedere la proprietà e di aggiungervi il proprio nome. Antoine de Saint-Exupéry, famoso aviatore e scrittore francese, era uno dei suoi discendenti.
Lo Château Malescot Saint-Exupéry fu nominato Troisième Grand Cru Classé nella famosa classificazione del 1855 e passò nelle mani della famiglia Zuger un secolo dopo.
Il vigneto di 28 ettari è piantato su terroir di argilla calcarea e ghiaia fine, ed è composto da 50% Merlot, 45% Cabernet Sauvignon e 5% Petit Verdot. Viene prodotto un secondo vino, La Dame de Malescot.
Da tempo ha riacquistato le sue lettere di nobiltà, lo Château Malescot Saint-Exupéry offre vini armoniosi, fruttati ed espressivi, che illustrano la bellezza del terroir di Margaux.
Lo Château Malescot Saint-Exupéry 2019 è il frutto di un'annata eccezionale, che offre un vino di grande profondità e affascinante complessità. La robe è un rubino intenso con riflessi granati, segno della sua giovinezza e concentrazione. Al naso, il vino si apre con un ammaliante bouquet di frutti neri maturi, come la mora e l'amarena, arricchito da sfumature floreali di violetta, caratteristiche del grande Margaux. Sottili note di cedro, cacao e un accenno di vaniglia aggiungono una dimensione supplementare, a testimonianza della maturazione in botti di rovere francese.
Al palato, lo Château Malescot Saint-Exupéry 2019 colpisce per il suo perfetto equilibrio tra potenza ed eleganza. I tannini sono setosi e ben strutturati, a sostegno di una trama vellutata e di una bella densità. L'acidità ben presente apporta una freschezza che bilancia la ricchezza del frutto e il finale è lungo, segnato da aromi persistenti di frutti neri, spezie dolci e una leggera nota minerale.
Quest'annata ha un notevole potenziale di invecchiamento e potrebbe evolvere favorevolmente nei prossimi due decenni. Si abbina perfettamente a piatti raffinati come il filetto di vitello mignon con spugnole, l'anatra arrosto con ciliegie o un piatto di formaggi stagionati.