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Lo Château d'Armailhac è uno dei domini più famosi della denominazione Pauillac. Appartenuto alla famiglia d'Armailhacq fin dal XVIII secolo, ha ottenuto il titolo di Quinto Grand Cru Classé nella famosa classificazione dei vini del Médoc per l'Esposizione Universale di Parigi.
E' stato acquistato dal Barone Philippe de Rothschild nel 1933, che lo chiamò "Mouton-Baron-Philippe". Poi, nel 1975, quando la figlia Baronessa Philippine ne assunse la gestione, divenne "Mouton-Baronne-Philippe". Infine, la baronessa decise di ripristinarne l'identità denominandola definitivamente Château d'Armailhac nel 1991.
Situato su terreni ghiaiosi e argillo-calcarei, il suo vigneto si estende per 76 ettari, di cui il 55% è costituito da Cabernet Sauvignon, il 35% da Merlot, l'8% da Cabernet Franc e il 2% da Petit Verdot. I vini vengono affinati per 18 mesi in botti di rovere francese, di cui il 50% nuove.
Lo Château d'Armailhac è un vino che combina potenza e raffinatezza, complessità ed eleganza, con una bella espressione aromatica tipica dello Pauillac.
Condizioni meteorologiche
L'inizio del 2019 è stato caratterizzato da un inverno più caldo e più Sec del solito, con una temperatura record di 24,7° C registrata il 27 febbraio. Questa mitezza ha anticipato il ciclo della vite, che ha gradualmente rallentato con l'arrivo di una primavera più fresca e di temperature inferiori alla media. Di conseguenza, la fioritura si è finalmente svolta nelle date consuete.
Dopo un mese di giugno ricco di contrasti, con il fresco tardivo e le piogge abbondanti seguite da un'ondata di caldo precoce, luglio è proseguito all'insegna del bel tempo. L'estate è stata particolarmente soleggiata e calda e, alla vigilia della vendemmia, le viti erano in perfette condizioni: le benefiche precipitazioni registrate in luglio e agosto hanno contribuito a limitare la disidratazione che si poteva temere.
A Château d'Armailhac, la vendemmia si è svolta dal 19 settembre al 9 ottobre. Nonostante qualche goccia di pioggia abbia costellato la vendemmia, le condizioni generali sono rimaste molto buone, garantendo una qualità delle uve ineccepibile.
Riflettendo la generosità del 2019, i vini sono molto ricchi, con buoni gradi e molto colore. I loro tannini densi e satinati ne fanno un'annata molto promettente.
Note di degustazione
Colore profondo con riflessi granati.
Al naso sprigiona intensi aromi di frutta nera arricchiti da vaniglia, pepe e spezie dolci.
L'attacco strutturato e seducente rivela un palato medio morbido e satinato, caratterizzato da frutti neri e cioccolato. I tannini morbidi e rivestiti sono perfettamente integrati nell'insieme e proseguono con una piacevole nota fruttata.
Note floreali e di liquirizia rivelano un finale lungo ed elegante.