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Lo Château d'Armailhac è uno dei domini più famosi della denominazione Pauillac. Appartenuto alla famiglia d'Armailhacq fin dal XVIII secolo, ha ottenuto il titolo di Quinto Grand Cru Classé nella famosa classificazione dei vini del Médoc per l'Esposizione Universale di Parigi.
E' stato acquistato dal Barone Philippe de Rothschild nel 1933, che lo chiamò "Mouton-Baron-Philippe". Poi, nel 1975, quando la figlia Baronessa Philippine ne assunse la gestione, divenne "Mouton-Baronne-Philippe". Infine, la baronessa decise di ripristinarne l'identità denominandola definitivamente Château d'Armailhac nel 1991.
Situato su terreni ghiaiosi e argillo-calcarei, il suo vigneto si estende per 76 ettari, di cui il 55% è costituito da Cabernet Sauvignon, il 35% da Merlot, l'8% da Cabernet Franc e il 2% da Petit Verdot. I vini vengono affinati per 18 mesi in botti di rovere francese, di cui il 50% nuove.
Lo Château d'Armailhac è un vino che combina potenza e raffinatezza, complessità ed eleganza, con una bella espressione aromatica tipica dello Pauillac.
Condizioni meteorologiche
il 2013 passerà alla storia come un anno dal clima instabile e capriccioso. Un inverno freddo e umido, seguito da una primavera fresca e piovosa, ha ritardato il ciclo vegetativo e interrotto la fioritura.
In netto contrasto, luglio e agosto sono stati particolarmente caldi e soleggiati, con precipitazioni ben al di sotto della media. Picchi di calore di 38°C hanno portato a violenti temporali alla fine di luglio.
Settembre ha continuato a soffrire per la mancanza d'acqua, favorendo una maturazione uniforme degli acini. I Cabernet sono stati molto promettenti. Le uve hanno raggiunto livelli zuccherini soddisfacenti e un buon potenziale di acidità.
A Château d'Armailhac, la vendemmia è iniziata il 1° ottobre ed è terminata il 14, con l'aiuto eccezionale del personale della Société Baron Philippe de Rothschild, chiamato a rinforzare le truppe di vendemmia. Più di 130 persone hanno risposto all'appello e il 9 ottobre sono stati serviti 695 pasti nel refettorio della raccolta! Un record assoluto.
Selezionate con cura, le bacche sono state trasportate dalle casse ai tini alimentati per gravità nella sala tini dello Château d'Armailhac.
Nonostante uno dei livelli di produzione più bassi degli ultimi vent'anni, la qualità è presente, grazie a selezioni draconiane.
L'annata 2013 è stata sorvegliata, plasmata e lavorata per tirarne fuori il meglio.
Note di degustazione
Il vino rivela un colore rosso granato con vivaci riflessi violacei.
Al naso è piacevole e fresco, con note di frutta fresca e aromi croccanti di ribes rosso.
L'attacco è deciso ed elegante, seguito da un palato medio carnoso e corposo. I tannini strutturati rivelano una struttura densa.
Il finale è lungo ed elegante, con un buon equilibrio generale.