Nel 1778, il Mont Rose era una collina ghiaiosa, in realtà una brughiera ricoperta di erica i cui fiori, nei toni del rosa violaceo, servivano come punto di riferimento per i navigatori che risalivano il fiume verso Bordeaux.
È in questa data che il terreno fu acquistato da Théodore Dumoulin, che intraprese il dissodamento e poi l'impianto di viti completato nel 1815 con il figlio, e che diede a questo vigneto il nome di Montrose in omaggio a questa montagna ricoperta di erica dai fiori rosa.
Si tratta di un Secondo Grand Cru Classé che segue la prestigiosa lista del 1855.
Il vigneto, che si estende per circa 70 ettari, è piantato con Cabernet Sauvignon per il 65%, Merlot noir per il 25%, Cabernet franc per il 10% su un terreno composto da ghiaia grossolana per circa 4-6 metri e al di sotto di uno strato argilloso-marnoso impermeabile in cui le radici scendono a prendere l'acqua, un bene qualitativo in estate per una maturazione ottimale.
La resa è di circa 371 tonnellate, pari a 440-450.000 bottiglie all'anno.
Tutta la vendemmia è fatta a mano e il vino viene invecchiato in botti per metà del raccolto e per il resto in botti che hanno già invecchiato il vino dell'anno precedente.
